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Storia di una bimba e di piccoli semi - by Serena

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Vi racconto una lunga storia d’amore iniziata tanti anni fa, 

la mia passione per il Giardino e per la Natura


Spesso sfoglio illustrazioni che narrano di giardini, mi rilassa farlo e a volte è lo stimolo per nuove idee.
Nei giorni scorsi ho trovato i disegni di Fritz Baumgarten, raffigurano con delicatezza i prati con gli occhi di un ranocchio o di una coccinella, un mondo in miniatura, su cui si affacciano timide campanule ed allegre margherite.
Mi hanno riportato alla mente i libri con le storie di talpone che fogliavo da bambina, quando ero spesso a letto con la tonsillite.


In quei giorni che a me sembravano lunghissimi, non potevo uscire per non prendere freddo, ma lo stesso non riuscivo a starmene a letto.
Sgattaiolavo in veranda a sbirciare i semenzali di pomodori e tageti che aveva messo lì mio nonno al calduccio.
Sono le sue mani quelle che mi hanno consegnato i primi semi da curare, e io stavo attenta a spruzzarli delicatamente di acqua e a controllare ogni giorno se qualche semino era nato.


I piccoli pomodori mettevano le radici e nel mio piccolo cuore, avrò avuto forse 4 anni, attecchiva una passione che mi avrebbe accompagnato negli anni, senza lasciarmi mai.
Chissà se anche per te che leggi, questa passione arriva dall’infanzia o quali casi della vita ti hanno avvicinato ai giardini… mi piacerebbe che lo raccontassi..


Sfoglio queste dolci storie, fatte di api e di voli fra i petali, riassaporando la sorpresa che si rinnova ad ogni primavera, quando guardo spuntare i semenzali.

In quei momenti, so che non li sto guardando solo io..


Kanzashi, ovvero un fiore tra i capelli - by Delia

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Avete mai sentito parlare dei Kanzashi?
Il nome, chiaramente giapponese, indica gli ornamenti floreali che le donne giappponesi indossavano sulle acconciature per arricchirle, e che sta tornando prepotentemente di moda.

Scoperte di recente, mi ha colpito l'eleganza ma soprattutto la delicatezza di questo accessorio, pregi che solo i giapponesi sanno interpretare così bene.

La curiosità mi ha portato a cercare notizie, portandomi a sapere che era indossato anticamente col kimono quando le donne cominciarono a raccogliersi i capelli, usati precedentemente sempre lunghi e sciolti. Lo spillone che teneva l'ornamento a volte serviva loro come arma di difesa.
Ora se ne fa uso solo in occasioni particolari, come i matrimoni o nei casi in cui si indossa l'abito tradizionale, o anche chi pratica il rito del tè o la realizzazione dell'ikebana. Ma le donne che vogliono essere eleganti stanno cominciando a farne uso...
Credit: AnimeClick.it

La cosa più particolare, e che comunque contraddistingue il Giappone, è che lo Kanzashi assume forme diverse ed è realizzato con diversi materiali a seconda dello scopo, della condizione sociale e persino delle stagioni. Colombe, lanterne e fiori sono alcuni dei temi, e pietre preziose, gusci di tartaruga, metalli e ceramica sono i materiali di pregio... spilloni, forcelle o pettini le basi su cui vengono montati i piccoli capolavori.

Ogni mese ha il suo Kanzashi, legato spesso alle fioriture stagionali e cambia di anno in anno.
Glicini, Sakura, crisantemi, iris e salici danzano sui capelli nerissimi delle donne, accrescendone il fascino.
I fiori... ecco cosa mi ha attratto. Io ho trovato sul web quelli realizzati con filo di ottone, vetro e resina ma so che vengono usati anche altri materiali, come sete e rasi.
Ad accompagnare i fiori ci sono farfalle, libellule, rami per rendere il tutto ancora più etereo e sognante.

Ho estratto alcune meraviglie fiorite per darvi un'idea del loro aspetto, sono rimasta sbalordita dalla loro perfezione e somiglianza con gli originali!

Cambiano anche le dimensioni, spesso i fiori sono grandi e importanti, a volte invece scendono a cascata in piccoli grappoli delicati ... forse i miei preferiti.

Credo che anche voi subirete il fascino di questi Kanzashi, un'arte che per fortuna si sta riscoprendo anche se in forme più moderne.

Tutte le foto utlizzate in questo post provengono da Pinterest, tranne una, come da didascalia.





I lavori in giardino e…l’ingegnere!–by Tiziana

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Di solito nei mesi invernali c’è una pausa nei lavori in giardino.
Vuoi per le condizioni climatiche che non stimolano stare all’aperto, vuoi per il  terreno troppo duro a causa del freddo e del ghiaccio ed è difficile da lavorare per i trapianti.
Tutti i lavori vengono quindi rimandati a fine febbraio e marzo.

Questo però dipende dalle latitudini.
Non è  il caso del mio giardino, situato in una zona felice, il sud della Sardegna, con un clima abbastanza dolce nei mesi invernali.
I tempi per i lavori in giardino sono  quindi più dilatati, permettendomi di programmare potature, trapianti, semine e rinvasi senza fretta.

Avendo avuto un gennaio piuttosto mite, con  temperature diurne sui 18°, mi sono potuta permettere di iniziare i lavori con largo anticipo sui tempi.
Il giardino infatti sembra voler affrettare i tempi ed ha fretta persino la Clematis Armandii,  in piena fioritura in questi giorni con un mese d’anticipo!
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Senza fretta dicevo…..se non fosse per l’ingegnere che mi richiama all’ordine quando me la prendo troppo comoda!

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E’ così che ho soprannominato per gioco la mia gatta Nina, che mi segue ovunque in giardino e sembra voler controllare che le mie operazioni in giardino vadano a puntino e non ammette distrazioni, specialmente quando mi soffermo a scattare foto invece di lavorare!

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Controlla dall’alto le operazioni di pulizia delle foglie secche della Clematis Armandii

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Decidiamo insieme dove piantare i bulbi che mi ha regalato il mio amico Chris che lavora per il vivaio Promesse de fleurs

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Mi ha “diretto” mentre rinforzavo gli impianti di irrigazione automatici, dopo essermi fatta spiegare dal mio compagno come si procede

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Verifica se ho arieggiato, concimato e riseminato il prato, per ottenere un effetto simile al prato  davanti casa, verde anche in inverno

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Sembrava persino volermi dare una zampa quando ho rinvasato due Buxus sempervirens e due splendide Hakonechloa macra ‘Nicolas’  in bellissimi vasi di coccio che ho acquistato recentemente

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mentre l’altro giorno già programmava di farmi potare le graminacee, fra cui  il Chasmanthium latifolium, che ancora non ho avuto il coraggio di tagliare a zero!

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Ma forse domani potrò prendermela comoda, domani per fortuna è prevista pioggia, che continuerà a riempire il bacino della diga del Villaggio

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che ha già raggiunto un livello di riempimento che mi tranquillizza in vista della prossima estate calda!  Winking smile

Idea per un centro-tavola naturale a lume di candela - by Serena

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Come realizzare un centrotavola semplice e naturale per una cena a lume di candela



Tutto è iniziato con la mia mania di curiosare nei mercatini dell’usato. 
Qualche tempo fa ho trovato un portacandele circolare in vimini..un po’ troppo scuro per i miei gusti.
Così l’ho messo da parte in attesa del da farsi.
Volevo inizialmente ridipingerlo in una tinta chiara, ma nelle passeggiate di questi giorni, le belle bacche blu del ginepro mi hanno fatto l’occhiolino e dato un’idea per una cena a lume di candela..


Dal bosco arrivano anche i sottili rami arrossati presi dai cespugli, li ho tagliati corti e riuniti a mazzolini molto piccoli. 
La loro tonalità rosata richiama quella di una ‘erba miseria’ variegata, una tradescantia che tengo nel portico di casa. 
La pagina inferiore delle foglie in alcuni casi vira sul rosa e ben si accorda ai rametti invernali.


Ho raccolto poi qualche foglia argentata di cineraria maritima e qualche spiga, ormai secca, di deschampsia, una graminacea che da me fiorisce in estate.




Ho iniziato disponendo i rametti di ginepro su tutta la circonferenza e poi inserendo qua e là i rametti rosati, le cime di tradescantia, le foglie di cineraria e qualche tocco di graminacea.
Volutamente non ho inserito fiori, per non togliere importanza alle bacche di ginepro e alla tradescantia.


Il centrotavola, finita la cena a lume di candela,  l’ho usato per decorare il portico, il freddo di questi giorni conserva bene il ginepro e anche le foglie di cineraria.
Ho tolto solo le cimette di tradescantia che sono finite in vaso come nuove talee.. in giardino non si butta niente!



Seeds of love and giveaway! - by Tiziana

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Partecipo per il settimo anno al  Seeds of Love,  organizzato dalla mia amica Isabelle e, dopo l’estrazione dei numeri fortunati,  inizia ora la fase più emozionante del gioco!

La spedizione delle mie bustine per i vincitori

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e l’arrivo delle buste degli amici che hanno estratto il mio numero! ^^

Anche quest’anno ho fatto poche richieste, dato che ho ancora un gran numero di semi dagli anni passati, e non pensavo di vincerne così tanti!
Così, per ringraziare gli amici che hanno estratto il mio numero, ho voluto fare degli scatti particolari, utilizzando i fiori presenti nel mio giardino in questo periodo.

Le confezioni delle bustine sono sempre molto carine e fantasiose!
Quelle romantiche di  Patricia Célina de Le Jardin de Patou   e la simpatia di Lydie che ha disegnato a mano il piccolo porcospino

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la dolcissima Fabienne, che mi ha fatta vincere pur non essendo riuscita a chiederle i semi!

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La delicatezza nelle bustine di Agnes  ed i semini della busta di Marie Thérese  che non vedono l’ora di far parte del mio giardino!

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La  bustina confezionata da Nathalie  è davvero deliziosa e non vedo l’ora di vedere fiorite le zinnie

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così come le interessanti Salvie  di Michel
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Ringrazio Pietro per l’ampia gamma di semi di Aster che andranno, spero, a completare la mia collezione

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Grazie a Chantal ed al suo bellissimo giardino per i semi delle Zinnie di un colore che amo  e tenterò ancora la semina della Cuphea viscosissima

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ed infine le deliziose bustine di  Monique,
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Insomma tanti preziosissimi piccoli tesori  che ho già provveduto a seminare sabato scorso, nei vasetti che prima contenevano le violette pansé ( vedi post di gennaio )
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Ma veniamo al giveaway! So che state aspettando quello! Winking smile
Dunque, come ho scritto prima, per le foto delle bustine dei semi degli amici ho utilizzato come decoro i fiori che sono sbocciati in questo periodo in giardino.
Il quiz consiste nell’individuare e indovinare il  maggiore  numero  possibile dei nomi dei fiori presenti nelle foto, vi faccio un piccolo riassunto e qualche dettaglio

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Indovinate e condividete il post e fra una settimana selezionerò il vincitore del giveaway che riceverà una delle mie bustine piene di tante varietà di semi!

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Buona fortuna! Winking smile

Tasha Tudor: la donna che visse nel Sogno della Natura - by Serena

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Voglio vivere svegliandomi al canto delle cinciallegre
Aprire gli occhi con il tempo di osservare i colori dell’alba
Il ritmo della natura sarà il mio ritmo
Niente frenesia, niente rincorsa ad un progresso che ha smarrito il suo senso
Mi parleranno i fiori, mi carezzerà la pioggia.
La mia anima è libera di respirare con gli Alberi.
Io sono Tasha Tudor.




Vi sono giardini che nel mio immaginario rappresentano il Sogno.
Una vita in armonia con la Natura, uno spazio fuori dal tempo, uno spazio per ritrovare il ritmo autentico del  nostro cuore.
Un giardino che mi evoca questa sensazione, pur non avendolo mai visto, è quello di Tasha Tudor.
E’ lei stessa, donna libera e lontana dalle convenzioni, a dare forza a una scelta di vita che ancora oggi, e forse oggi ancora di più, suona come rivoluzionaria.



Allontanarsi dalla modernità, da quanto di negativo reca in sé: la frenesia, la perdita della capacità di assorbire la bellezza delle cose semplici.
Tasha avverte il pericolo nascosto in questo modo di vivere e lo rifiuta.
Per salvare se stessa, sceglie di vivere in un cottage immerso nell Natura, senza acqua diretta né luce.
Cuce i suoi vestiti con la foggia del XIX secolo, si circonda di animali e di fiori, ama prendere il the con gli amici più cari.


Tasha, nata agli inizi del '900, raccoglie le emozioni della sua vita delicata, e le riporta nelle illustrazioni di libri per bambini.
Quelle pagine sono la voce che arriva al cuore dei piccini e dei grandi, di chi sente lo stesso bisogno di ritrovare il valore di una vita gentile, che sappia emozionarsi per  un germoglio, 
che possa riuscire a dirsi ancora: sono Umano, sono Naturale.




Avrei voluto conoscerti Tasha, prendere anch’io quella tazza di the passeggiando fra i fiori di lillà, per avere l’onore di conoscere una donna che ha saputo realizzare il suo Sogno.


(le foto del giardino di Tasha Tudor sono di Robert Brown)

Helleborus - by Tiziana

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La prima volta che li vidi penso fosse nel bellissimo blog del mio amico Claus Dalby
Lui da sempre crea dei bellissimi bouquet  e in questo periodo gli Helleborus sono i protagonisti delle sue creazioni floreali ed ha scritto anche un libro che parla di queste splendide perenni

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In seguito, mi innamorai sempre di più di questa pianta dopo aver visto le splendide foto di Sylvie Fountain nel suo blog e profilo su Facebook

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Helleborus

Gli Helleborus, conosciuti anche come rose di Natale, sono erbacee perenni , appartenenti alla famiglia delle Ranuncolacee, adatte a terreni particolarmente ricchi e umidi. La fioritura è concentrata fra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.

Esistono diverse sottospecie e molteplici varietà, ma le più conosciute sono gli H.  niger, H. orientalis, H. argutifolius, H. foetidus, ed Helleborus lividus var. corsicum che nasce spontaneo qui in Sardegna.


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Questo mi ha convinta definitivamente a provarli anche nel mio  giardino e, non trovandoli in vendita nella mia isola, ho acquistato anni fa diverse varietà tramite il web sul canale Ebay inglese.


E così, dopo aver sognato a lungo di averli anch’io fioriti in giardino, quest’anno hanno finalmente deciso di fiorire tutti contemporaneamente e nei tempi giusti

Helleborus orientalis ‘Double White’04

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Helleborus orientalis ‘Double Queen’07

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Helleborus argutifolius
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Sono solo alcune delle varietà presenti in giardino e raccogliendo qualche fiore da ogni pianta ho deciso di realizzare un centrotavola, come ne ho sempre visti nelle foto degli amici su Facebook e sui vari siti e blog di giardinaggio e composizioni floreali

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E siccome, come dice il proverbio,  “l’appetito vien mangiando”, ho trovato un sito interessante dove ci sono tante meravigliose varietà, che cercherò senz’altro per arricchire la mia collezione! Winking smile

Il tempo delle Clematis Cirrhosa – by Tiziana

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E’ arrivato Marzo e con lui un tempo piuttosto strano e bizzarro!
Mentre nel resto dell’Italia ( o in gran parte di essa)  e  dell’Europa, il tempo è gelido e nevica dappertutto abbondantemente, qui nel sud Sardegna abbiamo un clima anomalo, dettato sicuramente dai venti di scirocco, provenienti dal nord Africa, che portano temperature ben al di sopra della media del periodo.


Infatti sembra che la primavera sia voluta entrare prima del tempo e nel mio giardino, per esempio, la Clematis Armandii ha deciso di fiorire con un mese d’anticipo ed il suo profumo si spande nell’aria  fin dal primo mattino!
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In questo stesso periodo fiorisce anche la Clematis Cirrhosa, una rampicante sempreverde,  appartenente alla famiglia delle Ranuncolacee, che cresce spontanea in Sardegna.
Le foglie verde scuro sono frastagliate, lucide e coriacee, i fiori sono piccole campanelle color crema, con puntini rosso scuro all’interno del calice.
Per mezzo di peduncoli e riccioli si arrampica e sostiene attaccandosi  ad altre piante
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Ho chiesto a Madre Natura il permesso di raccogliere alcuni tralci da portare a casa e tentare le talee,

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ma poi mi è venuta l’idea per la realizzazione di una coroncina romantica da usare come centrotavola o, nel mio caso, per decorare il caminetto, su un’alzatina di vetro con una candela particolare al centro
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Ho preso dal giardino alcuni rami di Edera variegata e da una passeggiata al Villaggio dei rami di Eucaliptus

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ho intrecciato tutti i tralci per formare una piccola coroncina e poi ho decorato l’alzatina, a cui ho poi aggiunto anche le luci del Natale

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L’effetto poi sul caminetto stasera era così romantico, non trovate? ^^

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and the winner is…–by Tiziana

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Eccoci giunti al risultato del Giveaway!
Si tratta del  quiz  dove vi chiedevo di individuare il maggior numero di nomi dei fiori presenti nelle foto del mio banco di lavoro

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L’elenco esatto dei fiori è:

Alyssum maritimum
Bergenia cordifolia
Clematis Armandii
Crocus vernus
Jacinthus white, blu and pink
Iberis sempervirens
Matthiola incana o violaciocca
Muscari armeniacus
Narcissus
Rosa chinensis mutabilis
Rosa ‘Palais Royal’ di Meilland
Salvia ‘Anthony Parker’
Vinca major o pervinca
Viola odorata
Viola pansé

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Quindici nomi da indovinare, dunque, alcuni molto facili, altri hanno tratto in inganno, come ad esempio l’Iberis sempervirens, da qualcuno confuso con l’Orlaya grandiflora.

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Ci sono perciò due ex aequo, Evelyn e Carla a quota 15 nomi!
Congratulazioni a tutt’e due! Presto riceverete la busta con i semi!
Grazie a tutti per aver partecipato! Winking smile

Tulipani in Sardegna - by Tiziana

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Nato da un’idea di Michelangelo Galitzia dell’Hobbyflor, un’Azienda florovivaistica di Turri, paese agricolo del Medio Campidano, Tulipani in Sardegnaè un’evento dedicato alla fioritura in massa di tulipani e bulbose varie, per la prima volta in Sardegna, aperto al pubblico e a tutti gli amanti della natura e dei fiori.
L’iniziativa, singolare e azzardata in una terra brulla e assolata,  è stata liberamente ispirata al Keukenhof Park, un parco botanico di Amsterdam ed una delle sue principali attrazioni,  meta soprattutto per fotografi, con oltre 4 milioni di bulbi di tulipani oltre ai narcisi, giacinti ed altre bulbose

Keukenhof  Park – photo from web13
e prevede lo sfruttamento di un ampio spazio in una tenuta agricola, circondata da ulivi secolari, per l’impianto di  35.000 bulbi di tulipani di diverse varietà e colore, 8.000 ranuncoli, 8.000 narcisi e 8.000 anemoni coronaria.

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Aperto al pubblico tutti i giorni della settimana compreso il weekend fin dal 25 febbraio, l’evento è dedicato alle famiglie e agli appassionati ed è un modo per trascorrere la giornata all’aria aperta, con possibilità di fare un picnic all’ombra degli ulivi secolari.
Compresi nel biglietto di ingresso di €. 3,00  si ha diritto a due tulipani recisi in omaggio. In alternativa, per chi volesse, c’è la possibilità di cogliere due tulipani con il bulbo direttamente dal campo al prezzo di  €. 1,00.
Per me che ne ho raccolti e pagati sei ha chiuso un occhio Winking smile
Li ho scelti  ancora in boccio perché durassero il più possibile

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e soprattutto per tutta la giornata, visto che poi avremmo proseguito il viaggio per Milis per recarci alla manifestazione florovivaistica Primavera in Giardino.
Con un po’ d’acqua sul fondo del sacchetto, infatti,  non solo hanno resistito benissimo, ma sono addirittura sbocciati la sera stessa quando li ho portati a casa.
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Così, la domenica mattina l’ho dedicata al loro trapianto in un vaso di plastica alto, perché stessero ben dritti e armoniosi come un bouquet naturale
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Nonostante fossero in boccio, quindi una scommessa sul colore che avrebbero avuto, ho indovinato e scelto proprio quelli che volevo!

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Cinque tulipani color salmone e uno che presenta una lieve variegatura sul bordo delle foglie ed il fiore sarà bianco screziato di rosso! Winking smile

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Per chi fosse interessato all’iniziativa,  il giardino sarà aperto ancora fino al prossimo fine settimana  e credo che se il tempo sarà favorevole e le fioriture lo consentiranno, verrà prorogato fino a fine mese.
Per tutte le informazioni potete seguire l’evento tramite il sito web o la pagina di Tulipani in Sardegna su Facebook.

Una scommessa vinta! - by Tiziana

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Ho sfidato ogni regola del giardinaggio, che consiglia la semina di un nuovo prato ad inizio primavera,  marzo o aprile, mesi in cui il terreno ha la giusta temperatura per far germinare i semi.

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Come ho raccontato in un mio post precedente, aiutata da un tempo mite e abbastanza caldo, con temperature diurne intorno ai 18° dopo aver arieggiato il prato, ho seminato agli inizi di febbraio,

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sfidando anche il famoso Buran, un vento gelido del nord che ha portato neve e gelo ovunque, ma ha risparmiato il sud della Sardegna, con mia grande gioia!

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Dopo la semina ho aspettato tanto tempo prima di vedere i primi germogli spuntare dal terreno, tanto che ho pensato di aver sbagliato tutto e che avrei dovuto da retta ai manuali di giardinaggio

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Ma poi ho cominciato ad intravedere qualche nuovo germoglio verde affacciarsi sul terreno, forse non avevo del tutto sbagliato le mie mosse

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quando poi sono fioriti i piccoli Tulipani botanici Kaufmann, regalo del mio caro amico Chris del Promesse de fleurs, quella piccola macchia di colore, in contrasto col verde brillante del nuovo prato è stato un bel colpo d’occhio

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Sfioriti i tulipani rossi, ci pensa la fioritura della Phymosia umbellata a fare da contrasto al verde brillante del prato, appena dopo il primo taglio ad un mese circa dalla semina

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Una scommessa vinta, dunque, ed il prato prevalentemente composto da semi di Lolium perenne detto anche Loietto, una microterme da ombra, si mischierà in primavera con il prato già esistente, il Paspalum vaginatum, una specie macroterma dalla forte resistenza al sole che adesso è ancora in dormienza, così come è già successo per il prato nel giardino davanti casa, seminato due anni fa in autunno.

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L’estro in una vaschetta - by Tiziana

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La tanto attesa Primavera è finalmente arrivata, ma non ce ne siamo accorti!
Infatti, il tempo brutto è arrivato anche dalle mie parti.
Piove quasi ininterrottamente da giorni  e dunque posso essere tranquilla perché  le riserve d’acqua sono sicuramente a posto per un bel po’ di mesi!
Sono  ormai tanti i giorni in cui non posso fare nulla in giardino, se non qualche giro di ispezione, nei momenti di tregua tra un acquazzone e l’altro, in compagnia del mio “ingegnere” Nina.
Il giardino non è mai stato così verde!

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Per fortuna gran parte dei lavori li avevo già impostati durante in mesi d’inverno.
Tra i tanti lavori fatti, anche la composizione di alcune vaschette, con la combinazione di diverse piante perenni e annuali, ben amalgamate fra di loro.
Partiamo dalla prima vaschetta in cui ho associato fra loro l’Iberis sempervirens, una perenne tappezzante che forma un cuscino di fiori bianchissimi

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a cui ho affiancato un Alisso lobularia maritima, più o meno lo stesso portamento dell’Iberis e stesso periodo di fioritura, con fiori viola e bianco

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Sul retro ho piantato un piccolo ciuffo di Carex Comans Bronze, che crescerà sicuramente diventando più importante

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Per completare la vaschetta un tocco luminoso verrà dal Sedum rupestre ‘Angelina’

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e da un Sedum makinoi ‘Ogon’ entrambi di un bel verde acido

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In queste foto, il lavoro appena fatto nella vaschetta

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e qui , invece, siamo già a distanza di un mese, le piante sono già cresciute!

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Veniamo adesso alla seconda vaschetta, quella che ho posizionato sul cancello d’entrata, con l’aiuto di un supporto in ferro per vaschette.
Come ricorderete, in questo post di gennaio, avevo acquistato diverse piante di Violette Pansé che mi piacciono tanto

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ed ho deciso di piantarne alcune varietà in una vaschetta dove già avevo piantato un Plecranthus coleoides variegatum, associandole ad alcune piante perenni e succulente.
Un tocco verde acido è dato dal Rubus parviflorus ‘Sunshine Spreader’, una varietà di rovo ricadente o rampicante, a seconda di come lo si vuole trattare

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Ho piantato poi una particolare succulenta ricadente, il Sedum morganianum ‘Burrito’

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ed infine un piccolo Aeonium Hawortii  ‘Kiwi’, messo di lato a formare in seguito un bel cespuglio rotondo

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A distanza di due mesi i risultati sono più che soddisfacenti e le Violette Pansé stanno fiorendo a profusione!

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Un bel colpo d’occhio colorato che mi accoglie ogni volta che rientro a casa…

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…che ne pensate? Winking smile

Fiori senza tempo–by Tiziana

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Vi siete mai innamorati di un fiore?
A me ne piacciono tanti, ma quest’anno in particolar modo amo gli Helleborus!
Sono i fiori che caratterizzano un giardino a fine inverno, precedendo la fioritura dei bulbi di inizio della primavera.
La loro fioritura dura tanto tempo, addirittura mesi in alcuni casi.
Succede nel mio giardino per esempio con la varietà H. orientalis ‘Double White’

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Ma avete mai avuto la tentazione di voler fermare il tempo, per permettere alla fioritura di durare il più possibile?

Un tempo si usava essiccare i fiori fra le pagine di un libro, che magari riaprivi dopo tanti anni e scoprivi che il fiore si era mantenuto benissimo, quasi anche nei colori.

Senza seguire regole o manuali per il trattamento dell’essiccazione, già dallo scorso anno avevo voluto tentare l’esperimento di voler fermare la fioritura delle splendide Dalie ‘Café au lait’, recidendole ancora fresche e lasciando che la poca acqua nel vaso dove le sistemavo lentamente si andasse asciugando e devo dire che il risultato è stato eccellente ed i fiori hanno mantenuto il  colore originale

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così come per le Dalie più piccole

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Quest’anno ho cominciato con i Jacinthus rosa, che stanno sfiorendo lentamente in un vasetto senz’acqua

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e la mia gatta Nina, l’ingegnere, controlla che stia essiccando al punto giusto!

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Ma torniamo agli ellebori!  Nel mio post degli inizi di marzo, vi ricordate avevo reciso una selezione di tutte le varietà degli ellebori presenti in giardino e li ho messi in una ciotola a galleggiare con un filo d’acqua, a creare un centrotavola

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A distanza di un mese circa, i fiori si presentano ancora piuttosto freschi per cui ho deciso che tenterò di far essiccare in modo naturale anche gli ellebori!

Faranno parte, infatti, di un pot pourri a cui aggiungo ogni tanto qualche rosa o qualche fiore dal mio giardino, come per esempio le spighe viola della Salvia ‘Anthony Parker’

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Chissà se riuscirò nell’intento di bloccare il tempo?

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Happy Easter! – il nido - by Tiziana

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Buona domenica e buona giornata di Pasqua a tutti i nostri lettori! ^^

Ieri ho realizzato in poche mosse, con l’aiuto del mio giardino, il mio nido di Pasqua, ovvero il centrotavola per la giornata di festa e vorrei mostrarvi come.
Alcuni anni fa avevo ricevuto in regalo  da parte di mia sorella Susanna, in occasione di una Pasqua, alcune uova da lei decorate con il sistema del decoupage

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Lei è molto brava, ne ha realizzati diversi nel corso degli anni e questo è un esempio di come li usa per decorare la sua casa

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Per comporre il mio nido, come ho già scritto, sono ricorsa all’aiuto del mio fidato giardino, fra i fiori sbocciati in questo periodo e  infiorescenze di graminacee e perenni, conservate proprio per comporre bouquet.
Ovviamente dovevo considerare i colori della carta usata per decorare le uova, quindi ho puntato tutto sui toni caldi.

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Schede tecniche

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Ho usato i mazzolini di fiori degli Allium cowanii, una bulbosa semplice dall’aspetto molto elegante

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e dell’Eupatorium ligustrinum, una perenne tappezzante semi sconosciuta che, a mio avviso,  andrebbe valorizzata di più, per il suo portamento soffice e leggero

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poi mi sono servita di foglie e bacche del mio maestoso Schinus molle, delle bacche di rosa canina e di alcune infiorescenze secche di Hakonechloa macra aureola, di alcune capsule di Papaverum somniferum e della mia Libertia peregrinas  ed il risultato è stato davvero sorprendente!

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La leggerezza di tutti gli “ingredienti” ha fatto sì che il nido sia risultato elegante e sofisticato e pronto per abbellire la tavola nel giorno di festa!

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Tanti auguri a tutti! Winking smile

La mia voce per SlowFlowers Italy - by Serena

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Gennaio è iniziato portandomi in dono un seme meraviglioso.
Era una giornata di vento, un vento conosciuto l’anno scorso.
Il vento a volte sussurra e ricorda le promesse, nel pieno dell’inverno ha posato un piccolo seme fra le mie mani.

Sono state le parole di Tania, lo sguardo limpido e pieno di entusiasmo di Tommaso a voler condividere questa scintilla.

E’ stata una chiacchierata davanti al fuoco, col vento fuori a spazzare gli ulivi delle colline toscane.



La proposta di dare voce a SlowFlowers Italy,
di aiutarla a crescere raccontando la sua filosofia,
la sua giovane ed emozionante storia, realizzando il sito.

Ecco il motivo per cui non mi avete letto sul blog in questo ultimo periodo.
Il seme è per me prezioso e l’ho curato con tutte le attenzioni, con lunghe ore di lavoro, di telefonate fino a tardi, di chilometri, di incontri vicini e a distanza: Tania, Tommaso, Laura, Teresa, Mara, Beatrice, Lelia, Sofia, Cosetta, Anna, Alessandra.. vi ringrazio per avermi accolta.

Vi ringrazio per i sorrisi, la pazienza, la speranza.

Oggi amici siamo in primavera, e quel seme arrivato in inverno è germogliato.
Lo potete osservare da lontano, potete farlo vostro affiancandoci in questa avventura di SlowFlowers Italy, potete viverlo a Milano e in Val d’Orcia, immergendovi tra i fiori.
Nell’attesa, solo un sussurro.. SlowFlowers Italy, lasciatevi  ispirare dalla Natura



Assaporate il suggestivo video-racconto di Matteo Castelluccia..





Il giardino imperfetto - by Delia

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A volte mi chiedo se sono davvero una giardiniera. Lo sono sempre stata un pizzico ma per istinto, con un bagaglio di errori e di scarse conoscenze che si sono ripercosse nel giardino per diversi anni.

Se dovessi elencare questi errori beh, forse non basterebbe un post. Giusto per dirne uno, però, vi dico che quello più grande è di non saper potare. Da qui l'aspetto decisamente sballato di alberi ed arbusti, di rose che crescono a dismisura oppure non vanno avanti. Penso che se le mie piante potessero parlare non sempre mi direbbero bene...



Altro grosso errore è non saper scegliere le piante. Sembra una stupidaggine, ma quanti di noi lo hanno commesso? Si va per vivai e per mostre e si ritorna stracariche di ogni ben di Dio che ci ha fatto innamorare in loco, ma poi, arrivate nel nostro giardino, fanno dopo poco tempo una misera fine.

Rassegnamoci... Dietro ogni giardino c'è uno studio ed un lavoro ben preciso, si dovrebbe sviluppare in noi piccoli giardinieri una sensibilità ed una percezione di diversi fattori che a volte facciamo finta di non vedere. Un esempio legato al mio giardino è il caldo eccessivo in estate. Un altro potrebbe essere la scarsità di tempo da dedicargli... ecco, è su questo che vorrei concentrare la mia attenzione.

Ormai il giardino è nelle mie mani da 14 anni. Da qualche anno però va quasi da solo, a parte la manutenzione essenziale, come il taglio delle infestanti e la pulizia non tanto precisa delle aiuole.

Dicendo così si potrebbe pensare che vada tutto a catafascio, in realtà non è cosi. Anzi, direi che senza i miei maldestri interventi lui sembrerebbe vivere meglio, tutto procede come natura comanda. Gli alberi fioriscono e fanno i frutti, le rose sono sane e tutto sembra rigoglioso. Allora mi chiedo: e io a che servo, se il giardino va da se'? Solo per pulire, rassettare, spostare, bruciare, tagliare?


Non siamo noi i padroni, ecco la mia considerazione. Noi ne cogliamo la parte più bella, osservando il lento scorrere delle stagioni esattamente come faremmo se guardassimo un panorama. Noi crediamo di esserlo forzando la mano alla natura e piegandola ai nostri desideri, ma non sempre sembra funzionare, se non con un lavoro costante e faticoso.

Mi rendo conto che ogni volta che sto in giardino dedico tutto il mio tempo ai vari lavori, e quasi non me ne resta per la sua contemplazione... che poi era la motivazione principale dell'averlo. Vado via che sembra in ordine senza quasi averne goduto la bellezza, e quando ritorno si ricomincia, come un disco rotto che rimane sempre sullo stesso solco.

Ora, quando vado, lavoro meno. Passeggio, osservo, pulisco qualcosa, raccolgo qualche fiore o frutto e mi sento in armonia. Pure un po' in colpa, lo ammetto, ma il giardino imperfetto mi ripaga anche così.

Le foto sono tutte riferite al mese di aprile tranne quella in apertura di marzo, scattate durante le mie passeggiate in osservazione.







Quando una rosa… - by Tiziana

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…è  bellissima, elegante, profumata e….in una parola, immensa, vorresti fermare il tempo e dedicarle un bel bouquet da portare dentro casa e goderne la bellezza in ogni istante!

Sto parlando della rosa ‘Mme Alfred Carriére’, una splendida noisette dalla fioritura continua,  che può essere usata come rampicante o come grande arbusto.
I suoi fiori sono profumatissimi e candidi, ma nascono con un delizioso e  soffuso  color cipria, le  sue corolle sono come abiti in chiffon di seta.

E’, a mio avviso, la più bella rosa in assoluto ed è famosa per essere una delle preferite di Vita Sackville West,  nota botanica e  scrittrice di giardinaggio per eccellenza, famosa per la creazione del Giardino del Castello di Sissinghurst nel Kent.

Ho sempre pensato che i fiori vanno ammirati sulle piante, ma l’esemplare del mio giardino è notevolmente cresciuto ed anche quest’anno è molto generoso, con una fioritura copiosa, che non mi farà pentire della scelta di aver  “sacrificato” qualche fiore.


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L’idea della composizione  mi è venuta dopo aver creato un  doppio bouquet  per i 90 anni di mia mamma la scorsa settimana, uno con le calle (Zantedeschia aethiopica ) e l’altro più piccolo con la rosa ‘Mme Alfred Carriére’ e alcuni rametti di Teucrium fruticans con i fiori azzurri

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Su consiglio di mia sorella Susanna ho acquistato una ciotola di ceramica bianca con dei fiori stilizzati blu, adatta allo scopo, in cui ho inserito, dopo averla imbevuta d’acqua, una spugna verde per una migliore tenuta della composizione.

Quando una rosa... (16)

Ho raccolto le rose e tagliato alcune cime dai rami del Teucrium fruticans, alcuni rami di edera variegata e le spighe del Miscanthus sinensis ‘Morning Light’ che ancora non avevo potato

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Ho iniziato  posizionando per prime le rose, scegliendole fra quelle appena sbocciate perché possano durare di più

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poi è stata la volta dei fiori del Teucrium ed ho circondato la composizione con un paio di “collane” di edera

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Per ultimi ho inserito i riccioli delle spighe del Miscanthus e la composizione è fatta
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Il profumo della rosa ‘Mme Alfred Carriére’ può  così entrare in casa

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Datemi una rosa ed io ne farò poesia - 1° parte – by Tiziana

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Primavera che brilli nell’aria,
insegna anche a me la formula
dell’essere una rosa.

(F. Caramagna)


Non sono mai stata brava nelle parole, scrivo sempre con molta semplicità, quindi per la poesia mi affido alle mie foto…

Il mese delle rose per eccellenza è sempre stato maggio, ma alle mie latitudini iniziano a fiorire con molto anticipo.
Questa è la prima parte  del mio foto racconto sulle rose presenti in giardino.
Ne vado molto orgogliosa anche perché la grande maggioranza di esse derivano da talea e sono da tempo giunte a maturazione,  regalandomi ogni giorno tante emozioni, che ho voglia di condividere con voi.
Dovete sapere che, come al solito, non rispettando i manuali di giardinaggio, non effettuo la potatura, come da regola, alla fine dell’inverno, per cui lascio che con la loro vigoria e estro, mi avvolgano e circondino di bellezza ad ogni angolo del giardino.

La prima rosa in assoluto a fiorire, ancora prima dell’arrivo della primavera, è la Mrs. Benjamin R.Cant, una rosa tè dal profumo caratteristico e dai fiori grandi e globosi. Il colore rimane rosa tenue se cresciuta a mezz’ombra, una deliziosa delicata  visione abbinata all’archetto che l’anno scorso avevo riverniciato in  celeste
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Insieme alla Benjamin sull’archetto  in questi giorni  è fiorita anche la ‘Duarte de Oliveira’ una rosa noisette dai toni salmone che virano al giallo, molto vigorosa ha gettato rami lunghissimi come una piovra!

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Come tante farfalle rosa la Clair Matin, una floribunda climber, si fa strada attraverso la potente Clematis Armandii, per arrivare fin sotto le finestre della cucina. Per non disturbarla devo abbassare il capo ogni volta che passo da quel sentiero

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Passando alle arbustive, in questi giorni è in piena fioritura la rosa ‘Le Vésuve’, splendida cinese dai colori cangianti con un lieve sentore di tè. Con lei litigo sempre perché ha certi aculei che mi graffiano sempre quando tento di scattarle qualche foto!

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Ehm….vi consiglio di non dare retta alle misure standard date dalla maggior parte dei siti e cataloghi, perché se lasciata libera di fare diventa davvero grande!
Questa è una foto  che ho trovato su Pinterest!

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Un’altra té fra le prime a fiorire è la ‘General Schablikine’, di cui amo il contrasto fra gli steli rossi della pianta e le foglie di un bel verde chiaro  brillante

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Gruss an Aachenè una graziosa floribunda polyantha in piena fioritura in questi giorni, difficilissima da fotografare,  perché si trova al centro di una bordura ed al contrario del portamento eretto della pianta, i fiori hanno un  aspetto dolce ed aggraziato, ma quasi timide nel volersi mostrare.
L’abbinamento con gli iris pallida, quest’anno molto fioriferi, è un matrimonio felice!

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Vorrei per ultima, ribadire la bellezza della mia preferita in assoluto.
La rosa ‘Mme Alfred Carriére’  è una splendida e vigorosa noisette, il cui aspetto imponente contrasta con i suoi dolcissimi fiori, dall'aspetto un po' spettinato, che sono pura poesia!

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La pianta, nata da talea, ha raggiunto  da tempo un aspetto davvero maestoso e altri al posto mio sarebbero sempre pronti con le cesoie per avere ragione su di lei
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ma, a mio avviso, l’effetto non sarebbe lo stesso, non avrebbe l’aspetto morbido che invece amo in lei.



Il bagliore delle sue corolle bianche in notturna è  magia pura!

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Così come i suoi petali sul terreno, che si mischiano ai fiori del mio glicine  Wisteria floribunda ‘Black Dragon’ in un potpourri naturale

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Io dico che c’è sempre tempo per potare….ma non adesso! Winking smile

Bouquet di rose - by Tiziana

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Benvenuto maggio, mese delle rose! ^^

Anche se nel mio giardino alcune fioriscono già da almeno un mese, da adesso in poi  arriva il momento di tutte le altre varietà,  che sbocceranno numerose in questo periodo, complice un tempo ideale, in cui si alternano bellissime giornate di sole ad altre ancora uggiose.

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Avete già conosciuto la ‘Mme Alfred Carriére’, maestosa noisette che si appoggia ad una delle tre pergole all’entrata del giardino.
Alla sua fioritura, ancora copiosa, si aggiunge in questi giorni quella delle rose presenti sull’altra pergola,  la ‘Palais Royal’ e la ‘Charlotte’, di cui vi parlerò in un prossimo post.

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E’ giunta l’ora di cambiare il bouquet delle rose nella ciotola, che avevo creato e spiegato con il post precedente.
Approfitto della generosità della ‘Palais Royal’ e della ‘Charlotte’ per creare una nuova composizione, a cui aggiungo alcuni boccioli di ‘William Morris’ e di ‘Cesar’ di Meilland

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La composizione comincia a prendere forma, i boccioli li ho raccolti molto giovani e nei prossimi giorni sbocceranno allargandosi nella ciotola.
Ho voluto aggiungere un tocco lilla con i fiori di un Plecranthus neochilus

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Ed eccolo, il bouquet romantico che durerà almeno una settimana.
Mi piace l’idea che cambierà ancora aspetto con le prossime rose!  Winking smile

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Cosa fiorisce in Maggio: il Glicine - by Serena

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Per tutti quelli che si chiedono cosa fiorisce in Maggio e che vogliono una pianta dalla sicura riuscita, posso dare un suggerimento molto profumato: il Glicine!



Tra aprile e maggio arrivano i giorni di ubriachezza delle api..
Come impazzite, danzano veloci in una nuvola soffusa di lilla.
Impetuoso Glicine, sei arrivato in questo giardino ben prima di me, il tuo tronco contorto contrasta con la grazia dei tuoi fiori, una cascata!



Coltivare un glicine è impegnativo, l'esuberanza di questo rampicante va addomesticata con più potature durante l'anno, io ne faccio circa tre.
Ma in questi giorni tra Aprile e Maggio, so che non ne potrei fare più a meno..
Il suo profumo, alla sera, bussa alla finestra e mi invita ad aprirla per far entrare la sua nota così dolce ed intensa..



Lo spettacolo del glicine, il mio preferito, è stare seduta ad osservare le api che lo animano.
Sono decine e decine, un ronzìo vitale, nella loro danza frenetica sotto il sole.. approfittano di questi giorni di abbondanza..



Lascio che il Glicine mi abbracci, sto sotto la piccola pergola che lo sostiene e guardo il cielo attraverso questo velo lilla

Voglio assorbire ogni goccia di questa Bellezza che scorre...



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